Mediazione linguistica, quali sono gli sbocchi lavorativi?

Dopo gli studi in Mediazione linguistica, che permettono di aprirsi un ventaglio di possibilità ampio e differenziato, ci sono diversi sbocchi lavorativi da poter scegliere post laurea biennale. 

PERCHÉ SCEGLIERE MEDIAZIONE LINGUISTICA

Mediazione linguistica è una delle facoltà che negli ultimi anni ha trovato modo di espandersi ed essere sempre più ricercata come scelta degli studenti, sempre più in aumento.

Complice una globalizzazione contnua, dove non solo i mercati ma le culture si intersecano e si contaminano grazie al digitale che azzera ogni distanza, spesso comunicare non è così facile come sembra.

È sempre più necessario avere quindi delle persone che possono inserirsi come intermediari per migliorare gli scambi economici, lavorativi, politici, diventando dei ponti in contesti dove le peculiarità culturali sembrino stridere invece che diventare ricchezza per tutti.

PERCHÉ CONTINUARE A STUDIARE

Continuare a formarsi dopo la laurea triennale, diventa quindi importante per poter specializzare ancora di più il proprio percorso e sapersi inserire con una formazione più completa e dettagliata in diversi contesti lavorativi.

Infatti, dagli ultimi dati al 2022 di Almalaurea, il 66,9% dei laureati in Mediazione Linguistica si iscrive a un corso di laurea di secondo livello, suddividendosi tra un 35% che opta per un percorso rivolto alla cooperazione internazionale e un 22,3% per un percorso dedicato alla traduzione e all’interpretariato.

Ampliando il raggio d’azione, ulteriori opportunità si possono trovare nell’ambito del web marketing, sviluppando anche delle conoscenze nello sviluppo commerciale nei mercati esteri attraverso attività di e-commerce. Oppure nel settore dell’audiovisivo, focalizzandosi nella sottotitolazione e nel doppiaggio, supportando la diffusione di prodotti multimediali dal paese di origine in tutto il mondo.

QUANTI TROVANO LAVORO DOPO LA LAUREA MAGISTRALE

Considerato che già chi consegue un diploma triennale dopo un anno dalla laurea – sempre secondo gli ultimi dati di Almalaurea – più della metà dei laureati trova un impiego (64,3%), con il diploma di secondo livello in Comunicazione Strategica, i dati sono molto più altri e incoraggianti.

Infatti a un anno dal diploma biennalerisultano occupati più del 75,4% degli studenti. Il tasso di occupazione è del 90,4% a 5 anni dalla laurea, praticamente doppio rispetto al 46,1% di chi sta lavorando a 5 anni dalla laurea triennale.

A ciò, si aggiunge anche un 48,5% di persone che decidono di proseguire ulteriormente la propria istruzione con master o opportunità di alta formazione.

QUALI SETTORI LAVORATIVI

Gli sbocchi lavorativi più scelti da chi si laurea in ambito linguistico si possono racchiudere in diverse categorie, relative a diversi settori di mercato.

Chi prosegue il suo lavoro nell’ambito della vendita e della distribuzione commerciale, lavora nell’ambito del marketing. La forte conoscenza linguistica e culturale dei mercati di riferimento, si abbina quindi a competenze di comunicazione d’impresa e all’export management, occupandosi di strategie digitali volte alla promozione online.

Interpreti, traduttori, corrispondenti in lingue, sono le professioni più strettamente rivolte al monto della traduzione e dell’interpretariato appunto.

Gli interpreti si dedicano a porsi come intermediari soprattutto a livello orale tra diversi target, con diverse abitudini e contesti culturali, politici ed economici.  Sanno gestire situazioni diversificate quali congressi, conferenze, riunioni e vertici istituzioni nazionali e internazionali ed eventi di varia natura.

traduttori invece operano strettamente dal lato testuale della mediazione, con un alto tasso di precisione e qualità e spesso specializzandosi ulteriormente. Lo fanno attraverso prodotti culturali, pubblicitari ed editoriali nonché per contenuti medico-scientifici e giuridico-diplomatici.

Infine, molti proseguono anche la carriera nel mondo della formazione a diversi livelli di istruzione. Scelta per la quale è proprio necessario essere in possesso di un diploma di secondo livello per poter accedere a concorsi e bandi.

Da un punto di vista contrattuale infine, ci sono diverse casistiche contrattuali. Che vedono però un saldo 46,6% di lavoratori con un contratto a tempo indeterminato, un 29,1% è sotto contratto a tempo determinato. Un 15,9% ha invece puntato sulla libera professione.

MEDIAZIONE LINGUISTICA: GLI SBOCCHI LAVORATIVI

Gli sbocchi lavorativi dopo mediazione linguistica sono possibili in diverse realtà e settori. Ciò rende questa laurea e la sua specializzazione magistrale, un ottimo trampolino di lancio nella costruzione del proprio futuro professionale e personale.

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